mobile 337/634178 mobile 333/6477271
- “I manifesti sono come le canzoni, ti ricordano momenti della vita” Federico Fellini
- “Gli italiani hanno un modo particolare nel realizzare film e saperli illustrare” Clint Eastwood
- “L'arte e la cultura italiana si riflettono nei manifesti cinematografici” Martin Scorsese
- “Da bambino pensavo che gli autori dei manifesti fossero più grandi di Michelangelo o Van Gogh” Milo Manara
- “Guardare i "quadri" del cinema era come vedere le vetrine dei negozi” Gianni Amelio
- “I cartelloni erano la sorpresa, la promessa, l'aspettativa per i giorni seguenti” Italo Calvino
- “Ma che colpo al cuore, quando su un liso cartellone guardo il colore d'un altro tempo” Pier Paolo Pasolini
- “I cartelloni sono favole raccontate su pallidi lenzuoli di sale cinematografiche” Lina Wertmüller
- “Dovremmo essere più riconoscenti verso questi pittori che hanno illustrato volti e storie indimenticabili” Claudia Cardinale
- “La rappresentazione sui manifesti risveglia i ricordi di un periodo felice del nostro cinema.” Ennio Morricone
- “La tradizione artigianale italiana ha prodotto i manifesti più belli del ventesimo secolo” Dave Kehr
UN BOZZETTO DI STORIA
30/06/2017 Taormina: mostra dei bozzetti cinematografici
“Disegnatori di sogni”
01/03/2016 VISITA GUIDATA AL MUSEO
nel week-end e giorni festivi ore 17.00 Il venerdì solo su appuntamento.Potete prenotare anticipatamente a questi riferimenti:(+39) 0733/229164 (+39) 337/634178 (+39) 334/2381937 e-mail museo@cinemaapennello.it
25/07/2015 Il Museo Cinema a Pennello è MIMI'...META' MATTO METALLURGICO con Giancarlo Giannini
27/03/2015 Il Museo Cinema a Pennello è un Sacco Bello...
alle ore 18.00 di Venerdì 27 Marzo 2015 c'è stata la partecipazione straordinaria di Carlo Verdone
Il Cinema a Pennello è l’unico museo in italia e, probabilmente, nel mondo di bozzetti cinematografici.
Che cos’è un bozzetto?
E’ il dipinto originale disegnato da artisti, chiamati cartellonisti, su un foglio di carta o cartoncino a tempera e acquerello. Questi lavori, una volta accettati dalla casa di produzione , venivano stampati in tipografia come manifesti di vari formati (locandina 35 x 70 – 2 fogli 100 x 140 – 4 fogli 140 x 200). C’erano poi i formati più grandi destinati ai palazzi delle città: 6 fogli - 12 fogli - 24 fogli. Prima del bozzetto veniva disegnato lo schizzo preparatorio che, una volta avuto l’ok del regista e produttore, veniva ultimato con il bozzetto definitivo.
Il museo è suddiviso in due percorsi espositivi, cosiddetti primo tempo e secondo tempo. Nel primo sono esposte le opere disegnate nel periodo che va dalla fine degli anni cinquanta a quella degli anni settanta. I nomi degli artisti rappresentati sono elencati in ordine alfabetico nel pannello, come quelli del secondo tempo al piano superiore, che coprono l’epoca dai primi degli anni trenta alla fine dei cinquanta. In totale sono esposti circa centocinquanta bozzetti su oltre i mille che sono il patrimonio custodito nel museo.
Tanti se pensiamo che gran parte di questi disegni, vere e proprie opere d’arte, sono stati ignobilmente gettati come carta straccia, dopo essere stati stampati in manifesti. Scopo, dunque, del museo è quello di valorizzare questi dipinti, che hanno caratterizzato il costume e la moda dell’intero novecento, sensibilizzando l’opinione pubblica a una maggiore attenzione e rispetto verso questi trascurati pittori che, invece, sono grandi geni incompresi. In ogni quadro, infatti, c’è già scritta la trama del film: basta guardarlo attentamente e si riesce a leggere la storia e i suoi personaggi.
Da trent’anni nel cinema non si disegna più: prima la fotografia, poi il computer hanno sostituito il pennello. E i colori, come i sogni di una volta, non sono piu’ gli stessi.
Per un giorno, almeno, spegnamo il computer e accendiamo la lampada della fantasia.